giovedì 10 febbraio 2011

Il Funerale della Ninfea su Heart of Glass

Il Funerale della Ninfea – Silvia Leoni
Category: band emergenti | Leave a Comment
Etichetta: Sub Terra Label, Radio Riserva Italiana
Prodotto da: La Guerra delle Formiche
Perchè mai la musica al femminile dovrebbe solo basarsi sulle qualità canore della front-woman? Io mi libererei volentieri di questi luoghi comuni, che puzzano di sciovinismo celato dai soliti clap clap clap recitati. Qui non siamo dinnanzi ad una madame Carlà con il pallino della chitarra acustica! Silvia Leoni combatte l’emancipazione come l’avrei combattuta io se fossi nato donna, ah!
Lasciamo quindi le cazzate da Favoloso Mondo di Amelie a chi ha occhi solo per sognare; spremiamo le meningi e apriamo i timpani: in questo disco c’è fin troppa sensibilità e verità che in qualsiasi altro manifesto o icona al femminile.
L’onirismo di rugiada de Il Funerale della Ninfea è quanto di più delicato ed incisivo possa esisitere. L’universo di questa eroina femminile è reale, livido e vissuto, ma senza la retorica rosa o i sentimentalismi da kleenex perennemente umido. Tra le note della chitarra acustica si possono toccare con mano la forza e la decisione di una ragazza che ha una mente libera da pre-concetti e da limitazioni. A coadiuvare ed inspessire il sound ci pensa La Guerra delle Formiche (alias Carlo Sanetti) e Morning Opera (Marco Puci) capaci di colorare le emozioni slacciate della dimensione acustica, creando diversi livelli sonori sfumati verso la voce della cantante, con un quell’ accento pulito e quasi innocente.
La Redenzione è unaa polaroid sanguinante dei sentimenti e di ciò che si perde ad ogni fermata: «Amami, sono fragile … Amami come ti viene». Un brano sensibile ed impavido allo stesso tempo, dipinto in maniera calda e senza indecisioni nevrotiche. Costante nel suo crescendo, il disco mantiene le promesse di un pop elegante, adagiato su un prato dalle maniere folk, a rimirare un cielo dalle sonorità mediterranee.
Brava tanto in madrelingua che nelle effusioni francofone di L’Amour Fou, nel quale traspare un intimismo veniale e sofisticato, quasi naif ma senza trasbordare nella presunzione.
Mary Says ribolle di un pop-rock maculato e felino, brivido per l’epidermide: è la riprova della versatilità ritmica di tutta la banda. Gli archi di Coquelicot (Eleonora Stassi) partoriscono la base di Penombra, una perdita degli scudi emotivi, nuda e bella nella sua essenza lunatica divorata da un rock ruvido; come tenere un cuore in mano senza doverlo strappare nel petto: lasciate pure che riposi nella sua urna emotiva!
In questo momento viene interpretata come una novella Carmen Consoli, ma è solo la precoce impressione che presto levita via, confezionando una recitazione personale in un brano, che in realtà, non è che una poesia sulla contemporaneità.
Un lavoro davvero fresco, ben congeniato, che cela nel suo interno quella nostalgia verso la parte più buona della vita: l’infanzia e l’innocenza. Arrangiamenti strutturati e limati verso una perfezione che non stona con la proverbiale spontaneità dei brani, sempre intimi e forti che fanno di Silvia Leoni un eccellente songwriters. E’ così che dovrebbere essere un disco!!!
contatti:
recensito da Poisonheart

martedì 8 febbraio 2011

Il Funerale della Ninfea su Ondalternativa

Silvia Leoni (Il funerale della ninfea)
Tracklist:
01. L'Amour fou
02. La redenzione
03. Mary says
04. In questo momento
05. Penombra
06. Coda
Credo che si sia partiti con la voce e la chitarra acustica di Silvia Leoni a costruire suoni e parole nel mondo dei sogni, forse ha proseguito Coquelicot (al secolo Eleonora Stassi) con arrangiamenti d'archi fino a lasciare la quadratura del cerchio alla solidità ritmica de "La guerra delle formiche". Ipotizzo e immagino la collaborazione di questi tre diversi modi di vedere la musica, seguendo il progetto di Avantgarde Sonora Morning Opera, destinata inesorabilmente alla creazione di questo ep "Il Funerale della Ninfea". Paesaggi in chiaroscuro, pochi sogni colorati e nessun paese delle meraviglie ma solo la rivalutazione di mondi fuori dal coro democraticamente (ah!) unanime della società prima ancora che della musica. L'ep, sempre a detta degli autori, vuole emergere o meglio differenziarsi dalla mediocrità ricercando piccoli vertici di perfezione giocati su più livelli musicali.
Un inizio con "L'Amour Fou" in lingua francese che rasenta, nel mezzo del dispiegamento d'archi, l'esoticità di certe parti del mediterraneo rimanendo sempre più vicino a un freddo rock cantautoriale nostrano. Si passa poi alla lingua madre di "La Redenzione, solida, più rock ma sempre molto sentita e interpretata con passione da Silvia. Cambiamo ancora lingua con l'inglese di "Mary Says", forse il pezzo meno riuscito, troppo pop e poco incisivo quel suo leggero salire. "In Questo Momento" sembra consoliana ma Silvia è riuscita a darne un connotato tipico, tra le note alte e il falsetto. Prima di una "Coda" musicale di nome e di fatto, rimane tempo e spazio salire con "Penombra" e il tono di voce sopra una musica che è più una colonna sonora chiusa egregiamente in rock.
Ottimo esordio per questa ragazza di Viterbo e soprattutto pregevole cura nell'arrangiamento e nella produzione del tutto. Suoni belli e onirici come non se ne sentiva da qualche tempo e testi adeguati alla voce, splendida, di Silvia.
Con Silvia Leoni sono tornato a riscoprire che si può ancora ricercare un certo tipo di musica, che importa in fondo che sia minoritaria.
Aggiunto: 08-02-2011
Recensore: Syd The Piper
Voto: 4 stelle

mercoledì 2 febbraio 2011

Il Funerale della Ninfea su Sands Zine

`In movimento´ // `Mixing Berries´ // `Il funerale della ninfea´
Autore disco:
Hyaena Reading // Honeybird & The Birdies // Silvia Leoni, La Guerra delle Formiche & Morning Opera
Etichetta:
Subterra (I)
Link:
www.subterralabel.com/
Formato:
CD-R, mp3
Anno di Pubblicazione:
2010
Titoli:
1) Sinestesia resistente 2) In Movimento 3) Acciaio 4) Atto d’amore 5) Al mattino 6) Nel calore dell’alba // 1) b+ 2) Quemby The Queen Bee 3) Charlas 4) La Bête Mouffette 5) Don’t Trust The Butcher 6) Usain Bolt 7) Tommy 8) Pequeninho Frango 9) b (An Homage To The Bagel) 10) Sexy Tour Guide / Tutto al limone 11) Maximon / Guatemala Feliz 12) Those Who Never Made It Back Home 13) Dolores Inside 14) Shrinking Mind 15) b- // 1) L’Amour Fou 2) La Redenzione 3) Mary Says 4) In Questo Momento 5) Penombra 6) Coda
Durata:
16:39 // 55:49 // 19:23
Con:
Francesco Petetta, Claudio Mancini, Camillo Ventola, Andrea Ruggiero, Gabriele Petrella // Honeybird, P-birdie, Gino ‘Ginobird’ Guain, Ladybird, Tomattobird, Pornobird // Silvia Leoni, Carlo Sanetti, Marco Puci, Eleonora Stassi
Cosa accade dalle parti del copyleft?
x e. g. (no ©)
«Sub Terra è una copyleft netlabel. Ciò significa che tutti i dischi prodotti e/o distribuiti sono rilasciati secondo una licenza Creative Commons che ne permette il download gratuito e legale e ne incoraggia la copia e la condivisione. La libera versione digitale qui disponibile non toglie nulla al fascino del supporto fisico, che è possibile acquistare on-line e ricevere tramite spedizione. L'altra forma di distribuzione fisica dei nostri lavori è ai banchetti dei nostri eventi e dei concerti degli artisti. Non abbiamo sostanziali limiti di genere. I dischi possono rientrare nell'ampia categoria del rock e del pop "indipendente", intendendo con questa parola perlopiù musica autoprodotta o prodotta tramite i mezzi a noi disponibili e slegata dai vincoli che regolano il mercato delle majors e delle indies (fondamentalmente, il mercato della musica "alternativa" di consumo). Le sonorità possono quindi variare da ciò che è ormai tradizionalmente etichettato come indie fino ad accenti più sperimentali, pop, cantautoriali...ed oltre. Inutile dire che ciò che più conta è il valore umano che può serbare anche il disco più lo-fi e rétro…».
Con queste parole inizia il manifesto riportato nello spazio internet di questo interessante marchio romano, e i tre dischi recensiti si confermano in linea con il programma tracciato.
“In movimento” è un mini partorito in soli tre giorni dal progetto Hyaena Reading. Testi in italiano, voce recitante, atmosfere minimali ma nervose allo stesso tempo. Il movimento è quasi impercettibile. Sembra di sentire un mix fra i primi Starfuckers e gli Antelope. Interessanti e una buona speranza per il futuro. Attendiamoli con fiducia al varco della prossima uscita.
Honeybird & The Birdies è invece un gruppo aperto (un trio di base) dalla composizione multi-nazionale. La musica è un delta ramificato fra pop, folk e varie tradizioni popolari, e ad essa fanno eco testi cantati in varie lingue. Attitudinalmente trovo legami con i gruppi di Amy Denio, con le Raincoats, con la misconosciuta Toychestra… Frizzanti.
Entriamo in tema cantautrici con la delicata Silvia Leoni che canta liriche in italiano, francese e inglese. Il primo brano ricorda il folk-progressive inglese di gruppi come i Trees, o di cantanti della stessa estrazione come Shirley Collins, ma già dal secondo si fa sentire una certa influenza da parte di Carmen Consoli, mentre il titolo del terzo sembra curiosamente volersi riagganciare alla linea delle Candy, Lisa, Stephanie e Jane che univa i Velvet Underground ai Jane’s Addiction. Prendiamo atto della sua esistenza e di questo delizioso mini-cd con la consapevolezza che una volta amalgamate le influenze e personalizzato ulteriormente un proprio modello espressivo saprà fare anche qualcosa di più grande.
Prestate un ascolto a questi dischi e date un’occhiata al sito web della Sub Terra. È il minimo che potete fare e il costo è praticamente nullo.